Il Revenue è un gioco di squadra. Ecco come creare un team di lavoro vincente

06 Giugno 2019 / By Federica Montanari
La prima regola che io metto è: Non si molla mai!

Voglio schiacciatori che sappiano gestire bene una palla alzata male!

JULIO VELASCO

Ricomincio da me. Essere resilienti.

Gestire un gruppo di lavoro è tutt’altro che semplice.
Nel turismo il turnover è un fenomeno in crescita e riuscire a creare una squadra compatta e forte è ardua impresa. Per non parlare poi del processo di fidelizzazione all’azienda dei singoli componenti.

Il Revenue Manager è il punto di snodo tra vari reparti. E’ una figura cardine che deve coordinare obiettivi e strategie, costantemente.
Per una valida strategia di Revenue è necessario che la squadra sia coesa, ben gestita e dotata di grandissima resilienza!

Abbiamo avuto il grande privilegio di conoscere Julio Velasco di persona. Ritenuto uno dei più grandi allenatori della storia, Julio è anche un grande comunicatore.
Ha esordito dicendo che lui non si sarebbe mai scelto come allenatore di una squadra nazionale. Troppo giovane e inesperto, bersaglio troppo facile per il pubblico e la stampa.
Ed invece l’essere esordiente l’ha reso vincente. Perché quando inizi hai una carica emotiva pazzesca, la voglia di combattere, la fortuna del principiante e la giusta spensieratezza.

5 concetti chiave PER ALLENARE BENE LA TUA SQUADRA:

Per te che sei il direttore, il propietario, oppure il revenue manager che deve coordinare una team, potrai usare queste strategie e vederne l’efficacia.

A quell’incontro Julio Velasco ci parlò di come un leader debba allenare prima di tutto la resilienza, cioè quella capacità di rialzarsi sempre, di fronte ad ogni evento della vita. Ci fece fare un gioco interessante per spiegarci il concetto profondissimo di resilienza.

Prova anche tu ad allenare la tua resilienza

Alzati in piedi e salta il più in alto possibile.
Osserva quanto sei riuscito a saltare.

Ora ripetiamo l’esercizio, ma questa volta alzati in piedi, piegati sulle ginocchia e poi salta in alto!
Adesso a che punto sei arrivato? Quanto in alto hai saltato?
Più in alto?
Ecco questo è il concetto puro di resilienza. La capacità di rialzarsi più forte di prima dopo essere caduti a terra!

Da quell’incontro ci portiamo 5 passaggi fondamentali per diventare un leader, anzi un bravo allenatore della tua squadra!

 

1. Se proponi la perfezione, prepari la sconfitta

“Se ad un pallavolista dico che per segnare il punto deve alzare bene la palla, passarla al compagno in modo pulito, fare una
schiacciata potente, fare muro all’altezza giusta…” Beh tecnicamente è tutto vero e perfetto. In questo messaggio è tutto giusto.
Ma se propongo al mio pallavolista di giocare in questo modo per vincere, lui si scoraggerà.

La sfida vera è vincere nelle avversità.
Vincere se la palla ti arriva dal basso…
e tu devi segnare lo stesso!

2.  Risultato subito

Dalla tua squadra devi pretendere che ogni elemento, ogni giocatore, si concentri al massimo su 2 cose alla volta, ma pretendi i risultati subito.
Per questo è importante dare un input al tuo team, che generi subito un risultato certo.
Punta a far testare al gruppo o al singolo un’azione, una procedura “ad alta conversione”. Questo tipo di azione darà fiducia ai tuoi ragazzi, perché possono vedere personalmente che funziona. Acquisiranno consapevolezza, ottimismo in sé stessi, in te e nella squadra.

3. Tu allenatore, loro giocatori

Ti sei mai chiesto cosa vogliono da te, cosa cercano in te?
Questo è un test molto interessante, perché tu sei il leader, sei l’esempio, sei il condottiero, sei il punto di riferimento.

Tu sei solo.
Loro sono insieme.

Cerca di mantenere sempre la giusta distanza tra te e loro.

Lascia che formino il loro gruppo.
Lasciali nello “spogliatoio”, da soli, tra loro.

4. Come facciamo a vincere se non siamo perfetti?

Wow, questo è il passaggio più intenso. Il più bello, il più vero.
Viviamo in un mondo di “influencer”, di persone “giuste”, di consulenti vincenti che dispensano formule perfette. Insomma oggi fallire è un problema enorme.
Fail fast è un moto americano, che invece a differenza della nostra cultura cerca di addestrarti a fallire velocemente, per apprendere più velocemente e non ripetere lo stesso errore. Chi perde non è un fallito, ma un uomo di grande coraggio, che sa bene cos’è la resilienza.
Quindi anche tu nella tua squadra devi addestrare ogni singolo elemento a fallire velocemente o meglio a non avere paura del fallimento, quanto meno a non avere l’ossessione della perfezione.

Tu hai un grande compito.
Trova in ognuno dei componenti del gruppo (anche nello stagista) le caratteristiche vincenti e mettile al servizio della squadra.

La squadra vincitrice è quella eterogenea, quella che si compensa grazie a caratteriste completamente differenti.

Trova persone diverse da te per la tua squadra. Compensatevi Non Sostituitevi!

5. Seduci a far fare

Spronare le persone a sperimentare è un’arte meravigliosa. Comporta pazienza e lavoro di vera squadra.
Spingere le persone a dare il massimo, con entusiasmo, è da veri leader.

In che modo può essere realizzato questo?

Ascolta quello che a loro interessa davvero.

Le persone hanno bisogno di essere ascoltate, di essere valorizzate.
In un momento storico di assordante rumore e finta comunicazione, mettersi in ascolto è un pregio di pochi, ma dovrebbe essere un privilegio per tanti.

Le 3 azioni da fare da OGGI:

Certo dispensare consigli è semplice. Il passaggio più arduo e interessante è passare come sempre dalla teoria alla pratica.

Dunque da questa giornata trascorsa in compagnia di Julio Velasco ci siamo portati a casa 3 azioni concrete su cui lavorare da oggi nel tuo team per farlo diventare una grande squadra!

1. Organizza per priorità il problema e i punti deboli

La diagnosi è la cura!

Analizzare il problema in modo approfondito è la cosa necessaria da cui partire.
Ma descrivere il problema non basta, è necessario fornire anche soluzioni che soddisfino e risolvano il disagio.

Facciamo un esempio molto pratico:

Il medico fa una diagnosi approfondita che rileva un problema.
Noi riconosciamo nel medico una certa credibilità e autorità.
Il medico fornisce una soluzione, che riteniamo valida e giusta.
Quindi un buon leader come un medico deve puntare sulla sua istituzionalità e credibilità per far leva sulla bontà dell’analisi e di conseguenza sull’efficacia delle soluzioni fornite ritenute vincenti.

 

2. Non si danno colpe e non si parla del problema

Rimandare l’analisi del problema o dei punti deboli a un momento specifico per effettuare l’analisi di cui al punto 1, è una saggia decisione.
Durante il momento di azione, di lavoro, di squadra è importante evitare polemiche stenuanti ed evitare di dare colpe. Il problema non si risolverà, si ingigantirà.

L’energia va serbata per la palla successiva.

Analizza la soluzione più tardi, per risolvere.
Evita polemiche sul momento, perché amplificano.

 

3. Dai solo regole che sei in grado di controllare

Siamo tutti abituati a dare tante regole. Dal momento che assumiamo un nuovo membro del team subentra un meccanismo di controllo maniacale nei confronti di orari, procedure, regole su regole.
E’ giusto che ci siano delle linee guida e dei principi cardine a cui tutto il team debba attenersi.
Un buon consiglio può essere quello di dare solo regole che siamo in grado davvero di controllare.

Per fare un esempio concreto Julio Velasco ci ha raccontato che ovviamente i giocatori devono attenersi a regimi alimentari e regole salutari imprescindibili. Ma sono ragazzi ed è impossibile dare loro regole ferree se non direttamente controllabili.
“Non posso chiedere loro di non bere vino fuori dagli allenamenti. Non sono con loro h24! Non posso controllare direttamente ciò che impongo di fare, quindi non sono credibile. Allora chiedo di non bere vino quando io sono presente, durante gli allenamenti e durante le trasferte!”.

Tutti questi ci sono sembrati spunti semplici, ma innovativi al tempo stesso. Cosa ne pensi? Mettiti alla prova.

Adesso tocca a te 😉
Prendi un foglio (meglio se elettronico) e scrivi le azioni che da oggi vuoi applicare.
Dividi il foglio in 2 aeree e scrivi i tuoi prossimi step. Poi misurali settimanalmente per valutarne lo sviluppo e il risultato.

Da oggi (data)

Smetterò di:

  1. _____________________________________
  2. _____________________________________
  3. _____________________________________

Inizierò a:

  1. _____________________________________
  2. _____________________________________
  3. _____________________________________

Facci sapere come va questo esperimento!
Buon lavoro 🙂

About The Author

Federica Montanari

Preferisce l’aspetto creativo dei numeri, perchè quello che fa davvero la differenza è l’aspetto strategico e non logico delle cose. Un pozzo di idee inesauribile, vuole mettere in pratica (subito) ogni idea che suona come vincente! . "Non è la più forte delle specie a sopravvivere, né la più intelligente, ma la più reattiva al cambiamento." [Charles Darwin]

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