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Perché molte strutture ricettive falliscono?
Dario Ghiglione autore del libro Geometria dell’Hospitality e youManager
Ma prima di tutto albergatore come te, ha ipotizzato diverse ragioni:
Perché non insegna nessuno come si fa (e chi ci prova fa solo la fotografia di una piccola parte del grande universo dell’ospitalità)
Perché non è un mestiere, ma un modo di vivere: non ha orari, non ha confini e non dà spazio ad altro.
L’host deve saper fare tutto e deve sapere di tutto, deve essere amichevole sempre (allegro per definizione).
Gli host non possono avere ragione.
Gli host non vanno in vacanza e non possono neanche pensare di averle (se ci vanno “rubano con gli occhi” e studiano)
Perché il 70% di chi fa impresa nel segmento delle piccole strutture ricettive qualificate è un imprenditore non è un host
Perché l’80% degli host si concentra sugli ingredienti perfetti (ma la perfezione non è un concetto uguale per tutti)
Ma al tirar delle somme
E’ vero, perché falliscano è difficile dirlo.
Ma perché NON falliscono è più facile da definire.
Il dato di fatto è che
Le persone non cercano più posti letto, ma esperienze.
Cioè pacchetti di informazioni su noi stessi condivisibili, le esperienze danno forma a chi siamo, a come amiamo raccontarci, a come vorremmo che gli altri ci percepissero, a come gli altri ci vedranno.
La condivisione dell’esperienza è attributo fondamentale dell’esperienza stessa. Siamo costantemente con il cellulare in mano per condividere esperienze.
L’esperienza da sola non basta DEVE ESSERE CONDIVISA
ATTENZIONE: LA VELOCITA’ è un fattore importante. Da un anno all’altro cambiano le regole del gioco (normative, aspettative, bisogni…)
Quindi perché non falliscono?
Perché sono gestiti da imprenditori che ascoltano il mercato
Occorre
Spostare l’attenzione da quello che noi imprenditori riteniamo essere la perfezione
A quello che il nostro ospite si aspetta
Scoprire se il bisogno dichiarato è uno slogan (sentito in giro) o un desiderio profondo.
Imparare a capire quello che non dicono.
Nell’universo dell’hospitality usiamo le strutture come supporti per progettare le esperienze.
Le procedure e le strategie sono determinanti:
avere sempre in mente la direzione
e sapere come arrivare al budget è già il 60% del successo
MA
Il nostro mestiere è servizio, ascolto
Un costante mettersi in gioco
La perfezione non esiste, ma si può ambire alla perfettibilità
puoi indicare agli ospiti cosa aspettarsi e soprattutto
Puoi fargli vivere un’esperienza con la E maiuscola
Un’esperienza tailor made
Avere chiaro ciò che la struttura e lo staff sa fare, a quale ospite rivolgersi: saper scegliere.
Usare i filtri per capire se la nostra struttura è affine al nostro potenziale ospite o meglio se siamo in grado di soddisfare i bisogni del nostro potenziale ospite, se la nostra esperienza di vacanza si addice a lui.
Altrimenti finiremo per promettere qualcosa a cui non potremmo mai dar seguito e cosa c’è di peggio che una promessa non mantenuta? Il disaster
Noi in youRevenyou ti indichiamo come tutto questo sia possibile
Come il rapporto umano, unito alle procedure, alle strategie e al marketing sia un cocktail vincente
Noi ti indichiamo come NON fallire
E lo facciamo anche grazie a Gespy
La Geometria dell’hospitality: un disegno che deve avere una sua precisa geometria non solo specifica, ma dinamica, mobile, elastica, velocissima
La risposta che si cerca varia a seconda della domanda (anzi delle domande)
E la vera rivoluzione dell’hospitality sta tutta nel capire che non esiste più – ammesso sia mai davvero esistita – una risposta valida per tutti.
Non le persone al centro, ma le persone per prime (gli ospiti) perché se gli ospiti sono felici noi siamo felici.
Noi in youREvenyou grazie anche alla Geometria dell’Hospitality abbiamo un cammino ben chiaro in testa
Un sentiero che abbiamo percorso per prime noi e poi lo abbiamo attraversato con i nostri clienti
…con Successo!
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About The Author
Federica
La creatività è l’ingrediente magico per una strategia vincente. Preferisce l’aspetto creativo dei numeri, perchè quello che fa davvero la differenza è l’aspetto strategico e non logico delle cose. La vendita vincente non è mai frutto di algoritmi. Mette il confronto in iper-priorità e crede che tutto faccia esperienza. Vede opportunità in ogni singola porticina. Fanatica dell’ottimizzazione del tempo, sa che è la più grande risorsa che ognuno di noi ha a disposizione. Un pozzo di idee inesauribile, vuole mettere in pratica (subito) ogni idea che suona come vincente!